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STEFANIA MELICA

Mutazione genetica e Metamorfosi: il potere di una nuova resilienza

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è cominciato così

 

Fin da piccola sono stata animata da una gran voglia di giocare: in casa, in cortile, nell’androne del condominio, perfino sulle scale. Trasformavo gli oggetti utilizzandoli in vari modi a seconda dei giochi che facevo e quando possibile approfittavo anche di ciò che mi offriva la natura. La giornata iniziava molto presto e terminava tardi. Niente TV, niente computer, nessun videogame od altro. 

I miei giochi erano arricchiti da lunghi monologhi che mi consentivano di essere una principessa, diventare un cavaliere, una fatina, una venditrice di frutta e verdura o un mago che fabbricava pozioni. Mi arrampicavo sugli alberi dai quali ho provato anche a cadere, mi equilibravo sui muri di cinta, facevo capriole e pirolette sui prati …, di tutto e di più!  

Devo confessare che mi sono veramente divertita da piccola, talmente divertita che il gioco, lo stare all’aperto, l’amore per la natura, il piacere di inventare e di sentirmi libera, sono rimasti pilastri fondanti della mia vita, punti di forza della mia carriera e dell’originalità che mi connota. 

Nell’infanzia posso dire di aver sperimentato il gusto della creatività, quella creatività che tutti possediamo ma che purtroppo molti perdono nel corso della vita, quando stereotipi e false credenze prendono il sopravvento.

All’età di cinque anni ero già a scuola; ben presto anche in piscina dove ogni giorno mentre nuotavo, amavo “sentirmi respirare” e trascinare l’acqua dietro di me mentre percorrevo metri su metri. Poi adolescente ho frequentato l’istituto magistrale e a diciassette anni ho scelto di iscrivermi all’Istituto Superiore di Educazione Fisica, preparandomi scrupolosamente per l’ammissione al concorso. Ricordo ancora lo stupore dei commissari d’esame quando mi sono lanciata in una successione di capovolte con rincorsa sul parquet della palestra, esibendo un “bitorzolo” gigante dietro al collo, provocato dalle interminabili esercitazioni per migliorare le mie pirolette. Comunque ce l’ho fatta ed ora sono qui, dopo una lunga e appassionante carriera nel mondo del movimento del quale sono ancora profondamente innamorata e riconoscente. Credo fermamente, come affermava il mio grande maestro Jean Le Boulch[1], che “Il movimento è il filo conduttore attorno al quale si forgia lo sviluppo della persona, corporeo e mentale per tutta la vita” , una sorta di interfaccia tra il Sé interiore e il mondo esterno, lo strumento di cui disponiamo per esprimerci e divenire;  ed è per questo importante valore attribuito al movimento che ho deciso di mettere a disposizione degli altri le conoscenze, le ricerche e le esperienze che ho maturato in questi interessantissimi anni di studio e di lavoro.

 

[1] Jean Le Boulch, 1924-2001, medico francese, professore di educazione fisica, studi approfonditi in psicologia, fondatore della Psicocinetica e della Psicomotricità Funzionale

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Ritorno lì dove volevo andare … il cerchio si chiude

 

Per tutta la vita ho creduto di avere un compito da assolvere, una “missione” che avrebbe dato senso alla mia esistenza. La mia formazione, le scelte che ho fatto, la linea di condotta che ho seguito all’insegna della coerenza e della trasparenza, è stata guidata dalla fiducia in un possibile miglioramento dell’essere umano.

Mi ricordo di un episodio accaduto quando avevo cinque o sei anni, in seguito al quale mi sono confrontata per la prima volta con l’esperienza piacevole della introspezione: pensare, vagare con la mente, immaginarsi un futuro. E’ stato quasi un gioco che si è concluso con un patto stipulato con me stessa che sarebbe durato tutta la vita e che non avrei mai tradito. L’ho chiamato: “Le tre esse: sincerità, spontaneità, semplicità”

Su quelle basi ho lanciato la mia sfida e con quel patto ho vissuto fino ad oggi, svolgendo il mio progetto all’insegna di quella promessa; e oggi sono qui a raccontare la mia storia, orgogliosa dei frutti che ho raccolto e degli esempi che ho trasmesso in questi anni di vita.

Nell’era della tecnologia, dell’individualismo cieco, della superficialità che vede spegnersi passioni, sentimenti e idee, avere il coraggio di credere in - valori buoni- può costituire un esempio da seguire per tanti che non sanno come intraprendere la propria strada. 

A quella bambina, che molti anni fa ha fatto un patto importante con se stessa, oggi posso dire: “brava! ci sei riuscita, hai fatto bene a credere in quei valori e a perseguirli nella vita, perché ti sei realizzata rimanendo te stessa e hai ancora voglia di renderti utile all’umanità”.

Tutto  questo mi ha insegnato che si può invecchiare mantenendo vivo quel “bambino autentico” che c’è dentro di noi, ed è forse proprio questo il senso vero della vita, l’intramontabilità di essere se stessi.

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Una brutta interferenza

 

Nell’era del Sars Covid-19 all’età di 67 anni dopo aver accettato a malincuore e controvoglia di ricevere le tre dosi obbligatorie di vaccino, in seguito a semplici accertamenti medici di routine mi viene diagnosticata una forma di mutazione genetica che provoca una malattia molto rara la quale, oltre certi limiti, deve essere curata ricorrendo alla chemioterapia. Quali siano le possibili cause di questa mutazione genetica, a tutt’oggi a distanza di due anni e mezzo dalla diagnosi, nessun medico specialista ed esperto in materia ha saputo dare risposte; sta di fatto che per me si è trattato di un evento del tutto inaspettato, ai miei occhi e al mio cuore inspiegabile. Infatti non avevo alcun sintomo; anzi stavo benissimo e svolgevo una vita regolare, attiva; praticavo sport, curavo l’alimentazione e amavo stare all’aperto, i miei familiari mi volevano molto bene, ero soddisfatta della vita che conducevo… eppure mi era capitata questa sventura che ho sentito piombarmi addosso come un masso e che da quel momento mi ha cambiato la vita.. e non solo.

Immediatamente ho consultato diversi specialisti e ricercatori all’avanguardia in questo campo e sempre, inequivocabilmente, ho ricevuto la stessa risposta: “signora lei è affetta da questa rara mutazione genetica che si è manifestata per caso, questione di sfortuna e non potrà mai guarire senza ricorrere alla chemioterapia che ad oggi è l’unica cura esistente al mondo, sostituita solo raramente da un farmaco sperimentale non ancora approvato che viene somministrato solo in alcuni casi e seguendo un preciso protocollo.  Se ne faccia una ragione, vada subito alla ASL a richiedere l’esenzione- spese per malattia cronica.. continui la sua vita normale e ci rivediamo fra un mese con i risultati dei prossimi esami”.

Il mio cuore, il mio corpo, la mia mente, il mio mondo stavano per crollarmi addosso…! Ma non mi sono data per vinta: qualche ora per riflettere e la scelta di reagire partecipando da protagonista attiva a questo orribile imprevisto. Sarò per sempre grata a mia figlia Valentina la quale, ben comprendendo il momento che stavo vivendo e conoscendo la mia passione per il giardinaggio, ha capito che avrebbe potuto aiutarmi ad uscire dal baratro nel quale ero piombata, prima che ci rimanessi troppo a lungo...  mi ha teso una minuscola vanga e mi ha accompagnata nel suo giardino..; forse non sapeva che con quel gesto mi avrebbe salvata, ma sicuramente ha seguito il suo cuore e l’amore che voleva donarmi in quel momento difficile e ancora nuovo per tutti noi. Il mio stomaco stava per vomitare da quanto era rivoltato e attorcigliato per la notizia appena ricevuta eppure, mi sono lasciata andare, insieme alla terra e ai fiori che seminavo e la Vita si è ri-presentata ai miei occhi con tanta luce invitandomi ad avere fiducia.

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Metamorfosi

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Da quel momento è iniziato per me un nuovo percorso verso il risveglio prima, la consapevolezza poi e la trasformazione tutt’ora in atto, che mi ha portata a vivere delle esperienze stra-ordinarie, conoscere persone meravigliose, acquisire conoscenze profonde e finalmente esprimere la mia autenticità.

Per dare una motivazione alla mia vita, per sentire che in qualche modo potevo mantenerne le redini, ho cominciato dal corpo e ho promesso a me stessa che da quel momento non avrei più utilizzato l’ascensore per raggiungere il mio appartamento al quarto piano, anche qualora avessi dovuto portare borse e borsoni pesanti. E così ho fatto per parecchi mesi. Poi mi sono ricordata di aver conosciuto tempo addietro una persona stupenda[2], (qualcuno direbbe per caso, ma in realtà la vita ci aveva fatte incontrare per uno scopo preciso) e ho avuto la sensazione che avrebbe potuto aiutarmi; e così è stato: sono andata da lei con la diagnosi medica e le ho raccontato come mi sentivo dopo quella orribile notizia.. È stato come ricevere una immensa luce e tanta forza interiore; mi ha rassicurata interpretando la malattia come una sorta di “discrepanza, disarmonia, deviazione” rispetto alla normalità, mi ha abbracciata amorevolmente e mi ha consigliato la lettura di alcuni testi scientifici di varie discipline (epigenetica, fisica quantistica, biologia, psicologia, neuroscienze, corporeità e movimento, conseguenze dei traumi ecc) che avrebbero potuto aprirmi la mente verso le nuove scienze che studiano la persona nella sua interezza con  una visione olistica, oltre le “false credenze”.

Mi ha raccomandata di ricorrere alle cure mediche tradizionali qualora la situazione fosse peggiorata e mi ha messa in contatto con una sua collaboratrice con la quale avrei potuto approfondire la consapevolezza del mio corpo e della mia interiorità prendendomi cura profondamente di tutta me stessa. Ed ecco che nella mia vita è arrivata Monica[3], dolcissima sempre in connessione con le mie vibrazioni, capace di individuare i miei squilibri psicofisici leggendo e ascoltando la mia postura. È nel suo bellissimo ed accogliente studio che per la prima volta ho conosciuto la musica benefica di Emiliano Toso, biologo cellulare e pianista compositore a 432 Hz , che mi ha accompagnata quasi quotidianamente  per questi due anni e mezzo e che ho avuto la grande gioia di conoscere personalmente partecipando a seminari, concerti e webinar.   

Se Daniela è stata e sarà sempre la Stella Cometa che mi ha indicato la strada verso la guarigione, Monica è stata l’Angelo che mi offerto dolcezza, sensibilità e protezione tutte le volte che ne ho avuto bisogno ed Emiliano è stato l’armonia che le mie cellule hanno iniziato a suonare, finalmente in sintonia con la mia vera musica interiore! Ma le persone meravigliose che ho incontrato in questo percorso, non sono state solo loro…., infatti, dopo aver condiviso con la mia famiglia il mio stato d’animo e ciò che stavo vivendo, ho detto apertamente che avrei voluto seguire un percorso di psicoterapia  che mi aiutasse a capire quali fossero le possibili cause di questo problema e che mi accompagnasse in questa delicata fase della vita. È stato mio figlio Federico, sempre presente, sollecito e rassicurante, a mettermi in contatto con un’altra persona meravigliosa[4] con la quale ho ripercorso momenti salienti della mia vita. Con lei ho espresso dubbi e manifestato emozioni, rabbia e delusione ma… finalmente mi sono liberata dalla PAURA, quella paura che mi ha condizionata per tutta la vita, falsificando il mio vero sé e impedendomi di esistere secondo la logica dell’Essere; quella paura che mi aveva “indisposta” verso la somministrazione del vaccino e mi aveva fatto perdere la fiducia verso la vita. Ilenia, sempre determinata e instancabile nel farmi guardare dentro anche quando mi costava fatica, mi ha accompagnata nel percorso di trasformazione che tutt’ora sto vivendo, con lucidità e sensibilità, assicurandosi/mi che quel cambiamento fosse vero, quello che il mio sé autentico stava chiedendo per far uscire la LUCE amorevole che si nascondeva, compressa da false credenze.

È stato durissimo accettare la malattia e per lunghissimo tempo non ne ho parlato con nessuno; ogni volta che dovevo effettuare i prelievi del sangue e poi leggere i referti, entravo in agitazione, ansia e paura per quello che avrei potuto scoprire su quelle pagine, attraverso quelle freccine che indicavano.. non sei giusta, vedi che sei malata, non sei ancora guarita..  Invece stavo benissimo, avevo voglia di vivere ed ero determinata a continuare a credere nella strada che stavo percorrendo; mi piaceva tantissimo studiare, ascoltare le conferenze di quegli scienziati che divulgano all’umanità come è possibile superare malattie e ripristinare la salute e perfino l’attività dei geni e.. studiavo, studiavo, e più studiavo più capivo e più mi convincevo che avrei potuto farcela, che l’organismo umano ha un enorme potenziale, che le nostre cellule sono intelligenti.. che il pensiero e l’ambiente possono contribuire al benessere. In questi due anni e mezzo non ho mai smesso di giocare a tennis, ho iniziato a praticare yoga, pilates ed altre discipline motorie e ho collaborato a realizzare progetti di formazione rivolti agli insegnanti, dove corpo e natura si ponevano al centro dell’apprendimento. Non nascondo che non è stato facile concentrarmi su quegli impegni ma è stato senz’altro benefico e salutare far capire al mio corpo che avevo fiducia e non volevo toglierli quel nutrimento e quel piacere che lo avevano alimentato da sempre. Fortunatamente non ho dovuto  assumere farmaci di nessun genere, a differenza  degli altri due pazienti in cura dallo stesso medico specialista che mi segue, che hanno dovuto ricorrere al ricovero ospedaliero e alla chemioterapia… 

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[2] Dott.ssa Daniela Jurisic, laureata in medicina, negli USA e in Italia, specializzata in medicina fisica e riabiliatazione in USA e in Italia, ideatrice del Metodo di Medicina Integrata “La Salutogenesi”

[3] Dott.ssa Monica Melendez, Counselor professionista, Posturologa, Mindfulness Coatch, Dottore in Lingue e Letterature Straniere, Libera professionista a Milano in sessioni individuali e di gruppo

[4] Dott.ssa Ilenia La Rocca, Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, specializzata in disturbi del comportamento alimentare, Docente di pianoforte e musica d’insieme

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La Farfalla

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È successo d’estate un anno dopo la diagnosi, una mattina di luglio in un luogo meraviglioso immerso nella natura; un laghetto alpino verde smeraldo, trasparente, circondato da abeti, prati fioriti e popolato da piccole rane, girini e qualche ninfea sparsa qua e là. Mi trovavo in quel posto suggestivo in compagnia di mio marito Claudio e mia figlia Valentina; eravamo stesi sull’erba a godere del calore del sole e del meraviglioso paesaggio…quando a un certo punto, una farfalla dalle ali di colore arancio-marrone, si è appoggiata sul mio braccio destro, rimanendo lì ferma per parecchio tempo. Nulla di strano se non fosse che le sue antenne, orientate verso l’esterno rispetto a me, hanno attirato la mia attenzione anche perché non capivo cosa trovasse di così interessante nel rimanere sul mio braccio nudo. Poi è successo qualcosa di inaspettato di cui sono stata protagonista ma con la netta sensazione che non fossi io quella persona… Ho parlato, la voce usciva dalla mia bocca senza che me ne accorgessi, mi sono rivolta alla farfalla e le ho chiesto: “perché rimani sul mio braccio? Cosa mi vuoi dire? GIRATI!” A quel punto sono rimasta basita perché la farfalla si è girata verso di me e mi ha risposto con una parola chiara e convincente:  “FIDUCIA”. Ovviamente ero io che parlavo, ma sono certa di non essere stata io a scegliere di farlo, men che meno a pronunciare proprio quella parola. La farfalla è rimasta ancora per un bel po' sul mio braccio, continuando ad aprire e chiudere le ali con una ritmicità impressionante, come se stesse riaffermando il messaggio che mi aveva mandato. Non ero sola: anche mia figlia e mio marito hanno assistito commossi a questa esperienza indimenticabile che .. mi ha cambiato la vita.. da lì è iniziato il mio processo verso la TRASFORMAZIONE.

Infatti, subito dopo e per circa tre giorni, sono stata avvolta da un’aura luminosa, carica di energia, felice di aver ricevuto questo dono. Tornando a casa dalla passeggiata mi sentivo leggera e nello stesso tempo fortissima; nei giorni precedenti mi erano passate per la testa delle idee, volevo fare qualcosa che potesse essere utile all’umanità migliorando le persone e l’ambiente… Nel giro di una settimana ho creato un progetto, visibile su questo sito web, con la convinzione che “mi fosse arrivato” da un’altra dimensione e che io fossi il tramite affinchè si materializzasse sulla terra. In pochi mesi ho ri - unito in un gruppo eccezionale le persone meravigliose che avevo incontrato nel mio cammino ed altre che sono arrivate più tardi. Ora siamo ALA – CREATIVI CULTURALI in onore alla farfalla e all’importante missione che abbiamo deciso di abbracciare.   Sono certa che mai e poi mai avrei potuto realizzare qualcosa di questa portata, così originale e rappresentativo di me stessa, quella me stessa autentica che finalmente ha saputo esprimere la propria creatività, se non avessi avuto quell’esperienza con la farfalla inviatami per questo importante scopo.

Da quando mi è stata diagnosticata la malattia, due anni e mezzo fa, ho percorso un lungo cammino attraverso tre momenti fondamentali:  “il RISVEGLIO (brusco), la CONSAPEVOLEZZA (indispensabile) e la TRASFORMAZIONE (meravigliosa e autentica)” e su questa base ho capito che questo è un passaggio obbligato se si desidera affrontare il cambiamento, in linea con la vita.

La metamorfosi, simile a quella del bruco che diviene farfalla, mi ha resa una persona nuova, capace di sentirsi nel presente e di provare un senso di pienezza enorme e spazi infiniti; mi diverto e mi compiaccio perché mi accorgo che questo “stato d’essere” ..non finisce mai, appare infinito.    

Sono felice di aver scelto di credere in me stessa e nella Vita, di avere deciso di occuparmi personalmente della mia malattia e di aver ricevuto la forza di continuare il mio progetto grazie alla fiducia che mi ha inviato la farfalla. Ho incontrato delle persone preziose che mi hanno teso la mano, concretamente e con sincerità; insieme ai miei familiari dai quali ho ricevuto l’AMORE autentico, quello “che fa sul serio” e non delude mai. Grazie a questa esperienza sono cambiata profondamente, affronto la vita da un punto di vista nuovo, ampio e a volte “oltre”, ricevendo meravigliose intuizioni, chiarezza mentale, capacità di apprendimento e sentimenti di gratitudine e amorevolezza che mi riempiono di gioia. La creatività mi pervade in ogni momento della giornata, come l’energia che mi aiuta a concretizzare le idee. Tutto è allineato con la mia missione e con il grande desiderio di diffondere serenità, bellezza e benessere in sintonia con gli altri esseri viventi, a partire dalle farfalle… che non smetterò mai di ringraziare!!!    

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