PENSIERI APERITIVI
IL CORPO, SISTEMA INTEGRATO PER ECCELLENZA
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dott.ssa Monica Melendez
(Liberamente tratto da “Essere Cura, una rivoluzione gentile” di Monica Melendez, Counselor Professionista e Posturologa)
IL CORPO è sicuramente un sistema integrato e unico, come unico è ogni essere umano. Anche le discipline scientifiche più rigorose accolgono ormai l’ipotesi secondo la quale il corpo deve essere considerato come un sistema integrato corpo/mente/interiorità.
La tradizione medico-filosofica-spirituale orientale si fonda da sempre su una visione del corpo all’insegna della complessità, dell’unità e della dinamicità, su una concezione dell’organismo umano come unità biopsichica, e su una visione funzionale dell’anatomia e della fisiologia umana. Questi punti paradigmatici sono sulla stessa linea degli aspetti centrali dell’olismo scientifico contemporaneo; una delle conquiste della scienza contemporanea è, infatti, il concetto di complessità, assimilabile alla visione sistemica.
Possiamo dire che i sistemi complessi sono composti di numerosi elementi che interagiscono in modo dinamico e aperto e che, quindi, sono influenzati dall’ambiente che a loro volta influenzano. Secondo i più recenti paradigmi la mente non è il prodotto di una specifica e singola area del cervello; le capacità cognitive sono inscritte, oltre che nei singoli neuroni e nei circuiti nervosi, anche e soprattutto nella loro interazione.
La filosofia che si occupa dello studio di queste relazioni non può basarsi su una dialettica degli opposti, ma su una dialettica della relazione ossia di ciò che, nell’antica Cina, era definito come rapporto tra Ying e Yang. In estrema sintesi, e solo per accennare a queste polarità, Ying è il principio femminile, accogliente, ricevente e lunare, notturno e Yang è il principio maschile, propositivo, fattivo e solare, diurno. Ciascuno di questi elementi ha funzioni rappresentative precisamente mappabili attraverso il Corpo Fisico Materico. Ogni essere umano possiede una propria mappa corporea assolutamente unica, irripetibile, individuale e strettamente personale.
La Medicina Integrata, basata su una visione olistica e sistemica dell’organismo umano, si avvale di apporti provenienti da varie scienze quali la filosofia, l’antropologia, la pedagogia e altre discipline cosiddette “umanistiche”.
Il corpo può essere considerato come un immenso “serbatoio” di memorie, di tracce mnestiche che raccontano in un certo qual senso aspetti non memorizzati dalla neocorteccia, preposta tra l’altro alla capacità di narrazione della nostra biografia. Il sistema limbico (dal latino limbus, cioè bordo, contorno) del nostro cervello situato tra il tronco encefalico e la corteccia cerebrale, racchiude anche le memorie emozionali e corporee più remote quali ad esempio quelle della vita intrauterina e dei primi tre anni di vita.
Esiste un ram-ment-are che è legato più a una memoria di tipo mentale (la parola contiene il termine mente), esiste un ri-cor-dare che è più legato a un aspetto emozionale (contiene la radice cor) e vi è poi un ri-membra-re che è per l’appunto una memoria inscritta nelle membra corporee.
Tutte e tre queste forme di memoria partecipano alla memoria intesa in senso più generale, ma mentre la memoria mentale, che si esprime fondamentalmente attraverso il linguaggio verbale, non esaurisce ogni aspetto corporeo, il ricordare e il rimembrare hanno aspetti senso-corporei complementari a quello mentale.
Innumerevoli volte mi è capitato di osservare come, al solo contatto corporeo durante un trattamento posturale, un cliente potesse risvegliare attraverso un muscolo o un’articolazione, un ricordo lontano e apparentemente rimosso. Un brivido di memorie antiche innescato dalla risposta riflessa della muscolatura liscia, il più antico sistema di movimento, che come una rete sottile avvolge e pervade il nostro corpo, deposito di memorie arcaiche e profonde preverbali.
“In questo preciso istante, nel punto stesso in cui ti trovi, c’è una casa con il tuo nome. Ne sei l’unico proprietario, ma, molto tempo fa, ne hai perduto le chiavi. Così rimani chiuso fuori e ne conosci soltanto la facciata. Non ci abiti. Questa casa, rifugio dei tuoi ricordi più nascosti, più lontani, è il tuo corpo.” [1]
È dunque il corpo la nostra vera dimora che custodisce le nostre risorse più profonde. Ascoltarlo, conoscerlo, comprenderlo e averne cura, significa diventare sempre più attori del proprio benessere e della propria salute.
“Essere Cura. Una rivoluzione gentile”, ISBN ed, Milano 2018
Questo saggio narrativo è fatto di osservazioni, testimonianze e suggestioni poetiche, ma soprattutto di indicazioni concrete ed efficaci per ritrovare la via che riconduce a quel luogo intimo e profondo del nostro essere che è la nostra vera casa , il nostro vero Sé. Quello spazio libero e sicuro dal quale possiamo, con crescente fiducia e meraviglia, aprirci a un nuovo modo di relazionarci. Quello Spazio nel quale possiamo sperimentare l’Essere Cura per noi stessi e per gli altri, allineandoci al fluire della vita stessa.
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[1] Therese Bertherat, Carol Bernstein “Guarire con l’Antiginnastica”. Thérèse Bertherat è stata una fisioterapista francese, chinesiterapeuta, che ha introdotto l'antiginnastica