PENSIERI APERITIVI
UN NUOVO MODELLO DI SALUTE "LA SALUTOGENESI"
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dott.ssa Daniela Jurisic
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SALUTOGENESI
Parola coniata dal sociologo della salute Aaron Antonovsky[1], dopo uno studio approfondito delle caratteristiche di persone che dimostrano resilienza particolare in seguito ad esperienze traumatiche importanti: ha studiato le donne sopravvissute ai campi di concentramento e rimaste in ottima salute molti anni dopo la loro terribile esperienza, per valutare che cosa avessero in comune. La conclusione è stata che la connessione con gli altri e la connessione con la vita si erano mostrate inscindibili; ne ha dedotto quindi, che le persone che dimostrano di essere capaci di continuare a creare salute, giorno dopo giorno, sono persone che hanno mantenuto un “senso di coerenza” anche con gli altri, una connessione e stanno bene in salute. Per lo scienziato, il senso di coerenza è dovuto a tre fattori: comprensione, comunicazione, ed interazione trasformativa.. La sua visione di salute, dal punto di vista sociologico, dipende quindi dalla capacità delle persone, così come hanno dimostrato quelle donne, di comprendere cosa succede nella propria vita, di comunicarlo in modo significativo agli altri e di interagire con il proprio vissuto certi che sia possibile cambiare ciò che si desidera cambiare. La salutogenesi quindi, si può creare tra di noi e tra noi e la Natura se siamo connessi in modo reale, attraverso comunicazione, comprensione, ed interazione.
Queste considerazioni mi hanno portata, da medico professionista, a pormi una domanda: cosa succede quando un individuo non ha un senso di coerenza con se stesso? Può averlo con gli altri? Ho quindi esplorato quali sono i parametri di senso di coerenza nel nostro ecosistema interiore, dentro di noi, per poi poterlo collegare in modo più specifico al nostro ecosistema esteriore.
Ho proceduto elaborando i tre parametri di senso di coerenza personale in questo modo
1. comprensione di noi: questo parametro è legato con la nostra interocezione: è più facile comprendere gli altri quando si comprende cosa succede in noi stessi; tutte le pratiche corpo-mente ci aiutano a fare questo.
2. comunicazione con noi stessi: questo parametro è legato con una forma di dialogo non condizionato dalla società, ma proveniente dalle richieste del nostro corpo che facilita la comunicazione con gli altri, più sappiamo comunicare in modo chiaro con noi stessi. Questo vuol dire essere in connessione con i nostri ritmi di salute (sonno, veglia, appetito, movimento, riposo postura). Il corpo ci parla sempre del suo stato in tempo reale, ma purtroppo raramente lo ascoltiamo, preferiamo ascoltare convenzioni e condizionamenti “artificiali” prodotti dalla società. Una gran parte di “malattie stress-correlate” deriva da questa disconnessione.
3. produrre una trasformazione dentro di noi: questo parametro è legato con la produzione di un nostro senso di agenticità.
È più facile, direi indispensabile, risolvere problemi che esistono tra noi, quando ci si sentiamo già capaci di risolvere dei problemi dentro noi stessi. Questo si chiama senso di agenticità (termine coniato da Bandura). Gli sport, praticati con questa finalità, aumentano il proprio senso di agenticità immensamente.
In sintesi: è evidente che la salute non si compera da fuori, non si accumula, non si spende, ma si produce costantemente negli esseri viventi, attraverso le loro connessioni “radicali”, (intendendo con questa parola il vero senso di essere connessi alle radici) perché siamo letteralmente e inevitabilmente formati dagli stessi elementi della nostra terra e delle nostre acque, animati dalla stessa Vita e godiamo della stessa salutogenesi di tutti gli esseri viventi. Così come espresso dal fisiologo francese Claude Bernard[2] verso la fine dell’800, quando, parlando di “milieu interior” (ambiente interno) degli esseri umani, ha affermato: “L’essere umano viene dagli oceani, ed ha imparato a vivere sulla terra portando l’oceano dentro di se.”
Già da decenni l’antropologia ha messo in luce come il corpo non sia solo un’unità biologica e materiale, ma anche il prodotto di processi storici, sociali e culturali da una parte, e il veicolo per manifestare la propria identità dall’altra. A questo proposito il sociologo, antropologo e filosofo Pierre Bourdieu[3] ha parlato di habitus, intendendo con ciò l’insieme degli atteggiamenti psicofisici mediante i quali gli esseri umani stanno al mondo.
L’individuo è dunque sempre più considerato come un insieme di forze e distanze in connessione e correlazione tra loro. Queste forze sono spesso invisibili e non misurabili, ma se volgiamo lo sguardo alla psicologia del profondo che ci proviene dalla tradizione indo-vedica, troviamo che nel segreto del corpo, così come della prakriti e cioè della materia, c’è una potenziale straordinaria ricchezza d’informazioni anche di natura più profonda, estremamente importanti per una comprensione più completa dell’Essere Umano.
“La tua salute su misura. Per curarsi anche da sani”, Vallardi ed, Milano 2021
L’autrice, fondatrice dell’unica scuola di - Medicina Integrata Attiva - in Italia, in questo libro ci insegna come il successo della cura passi dall’ascolto del paziente. Grazie a test mirati la dottoressa riesce a definire il profilo del soggetto facendo leva su tre parametri della salutogenesi: ritmi della salute (come sto?), introcezione (come mi sento?), senso di agenticità (come faccio?). Il suo metodo consente di capire la tipologia del paziente e quali strategie salutari dovrebbe intraprendere per raggiungere lo stato di benessere desiderato.
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[1] Aaron Antonovsky, sociologo israeliano americano a cui si deve la teoria salutogenica basata sul “senso di coerenza”
[2] Claude Bernard, fisiologo francese considerato il fondatore della medicina sperimentale; gli si deve la nozione di omeostasi
[3] Pierre Bordieu, filosofo, antropologo e uno dei maggiori sociologi contemporanei